Guidebook

Davide
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Arts & Culture

Raccoglie testimonianze immagini, armi e aerei delle battaglie che portarono alla conquista dell'Italia da parte delle truppe alleate, nei terribili anni che chiusero la Seconda Guerra mondiale. Qui stava il confine di due Italie, a nord difesa da Mussolini e a sud presidiata dalle truppe angloamericane.
Museo della Guerra - Linea Gotica
1 Via Montanara
Raccoglie testimonianze immagini, armi e aerei delle battaglie che portarono alla conquista dell'Italia da parte delle truppe alleate, nei terribili anni che chiusero la Seconda Guerra mondiale. Qui stava il confine di due Italie, a nord difesa da Mussolini e a sud presidiata dalle truppe angloamericane.

Food Scene

Cucina romagnola di montagna con influenze Toscane
Locanda Corona
33 Piazza della Repubblica
Cucina romagnola di montagna con influenze Toscane
Ottima carne alla griglia e bistecca alla fiorentina in particolare.
osteria la faina
348 Via Coniale
Ottima carne alla griglia e bistecca alla fiorentina in particolare.
Agriturismo Bosco Del Ciu' Di Monti Davide
4927 Via Panoramica

Drinks & Nightlife

Bomber Snc
4 Via Ponte Alidosi

Parks, Nature and Temples

Sulle tracce di del lupo appenninico, e di tanti altri animali selvatici: gufo reale, falco pellegrino e albanella minore, caprioli, cinghiali, volpi, tassi, donnole, istrici, ululoni, gatti selvatici, salamandre pezzate, geotritoni,
23 personas locales recomiendan
Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola
23 personas locales recomiendan
Sulle tracce di del lupo appenninico, e di tanti altri animali selvatici: gufo reale, falco pellegrino e albanella minore, caprioli, cinghiali, volpi, tassi, donnole, istrici, ululoni, gatti selvatici, salamandre pezzate, geotritoni,
Nel IV secolo, il vescovo sant'Ambrogio di Milano si incontrò col vescovo di Firenze san Zanobi, vicino a Malomonte, dove quest'ultimo si era recato per la sua opera pastorale. In seguito a questo incontro, san Zanobi sentì raddoppiare le proprie forze ed ottenne nuove conversioni nella zona tra la Diaterna, Caburaccia e l'Idice. Secondo la leggenda, il diavolo convocò allora un concilio infernale, per stabilire il modo di porre termine alle conversioni e propose a san Zanobi una scommessa, secondo la quale chi avesse portato dall'Idice fino alla cima della collina il più grosso macigno sarebbe stato il vincitore e avrebbe preso tutte le anime. San Zanobi si affidò a Dio e firmò questo patto. Il demonio raccolse un macigno e se lo mise sulle spalle con molta fatica e si incamminò, San Zanobi raccolse un macigno molto più grande sollevandolo con leggerezza e tenendolo sul dito mignolo e, superato il diavolo, lo posò nel luogo dove oggi si trova. Il demonio allora vedendo che aveva perso la scommessa andò su tutte le furie e gettò il suo macigno che andò in frantumi fra fuoco e fiamme (trattasi del Sasso della Mantesca, situato a non molta distanza dal Sasso di San Zanobi, nella vicina Valle del Sillaro).
Sasso di San Zanobi
Nel IV secolo, il vescovo sant'Ambrogio di Milano si incontrò col vescovo di Firenze san Zanobi, vicino a Malomonte, dove quest'ultimo si era recato per la sua opera pastorale. In seguito a questo incontro, san Zanobi sentì raddoppiare le proprie forze ed ottenne nuove conversioni nella zona tra la Diaterna, Caburaccia e l'Idice. Secondo la leggenda, il diavolo convocò allora un concilio infernale, per stabilire il modo di porre termine alle conversioni e propose a san Zanobi una scommessa, secondo la quale chi avesse portato dall'Idice fino alla cima della collina il più grosso macigno sarebbe stato il vincitore e avrebbe preso tutte le anime. San Zanobi si affidò a Dio e firmò questo patto. Il demonio raccolse un macigno e se lo mise sulle spalle con molta fatica e si incamminò, San Zanobi raccolse un macigno molto più grande sollevandolo con leggerezza e tenendolo sul dito mignolo e, superato il diavolo, lo posò nel luogo dove oggi si trova. Il demonio allora vedendo che aveva perso la scommessa andò su tutte le furie e gettò il suo macigno che andò in frantumi fra fuoco e fiamme (trattasi del Sasso della Mantesca, situato a non molta distanza dal Sasso di San Zanobi, nella vicina Valle del Sillaro).
Per immergersi in uno dei pezzi più selvaggi dell'Appennino Tosco Romagnolo
Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Centro Visite
14A Via Nazionale
Per immergersi in uno dei pezzi più selvaggi dell'Appennino Tosco Romagnolo
Per la realizzazione della tappa che contiene la “tana del lupo” ed il punto osservazione della fauna selvatica viene fatto riferimento ad un’area esistente nelle immediate vicinanze del paese, subito al di sopra della strada principale, nella località denominata Tega. In corrispondenza di questo luogo è stato realizzato in passato un percorso con relativa area pic-nic, facilmente accessibile che sarà potenziato per accogliere una proposta didattico-espositiva legata agli aspetti più prettamente naturalistici. Sono luoghi dove si affronta la conoscenza del lupo a partire dall’inizio del suo ciclo vitale: il parto e lo svezzamento dei cuccioli. Altre materie che potranno essere approfondite sono il riconoscimento dei segni del lupo che si trovano in natura e la loro interpretazione. Il punto di avvistamento è stato realizzato utilizzando una radura nel bosco esistente nella zona, luogo particolarmente indicato per l’osservazione della fauna selvatica.
Sentiero del Lupo
Per la realizzazione della tappa che contiene la “tana del lupo” ed il punto osservazione della fauna selvatica viene fatto riferimento ad un’area esistente nelle immediate vicinanze del paese, subito al di sopra della strada principale, nella località denominata Tega. In corrispondenza di questo luogo è stato realizzato in passato un percorso con relativa area pic-nic, facilmente accessibile che sarà potenziato per accogliere una proposta didattico-espositiva legata agli aspetti più prettamente naturalistici. Sono luoghi dove si affronta la conoscenza del lupo a partire dall’inizio del suo ciclo vitale: il parto e lo svezzamento dei cuccioli. Altre materie che potranno essere approfondite sono il riconoscimento dei segni del lupo che si trovano in natura e la loro interpretazione. Il punto di avvistamento è stato realizzato utilizzando una radura nel bosco esistente nella zona, luogo particolarmente indicato per l’osservazione della fauna selvatica.

Informazioni sulla città/località

Il borgo di Firenzuola si estende lungo l’alta valle del fiume Santerno, nell’Alto Mugello e, trovandosi sul versante adriatico dell’Appennino tosco-romagnolo, costituisce da sempre una tappa intermedia per chi viaggia tra Firenze e Bologna. Coi suoi 4.449 abitanti, Firenzuola è quindi un centro importante della Romagna toscana, nonostante amministrativamente faccia parte della Città metropolitana di Firenze e addirittura rappresenti il comune più esteso e più settentrionale della provincia.
Firenzuola
Il borgo di Firenzuola si estende lungo l’alta valle del fiume Santerno, nell’Alto Mugello e, trovandosi sul versante adriatico dell’Appennino tosco-romagnolo, costituisce da sempre una tappa intermedia per chi viaggia tra Firenze e Bologna. Coi suoi 4.449 abitanti, Firenzuola è quindi un centro importante della Romagna toscana, nonostante amministrativamente faccia parte della Città metropolitana di Firenze e addirittura rappresenti il comune più esteso e più settentrionale della provincia.
Per fuggire dal caldo estivo, Fontanelice offre un rifugio ideale grazie alla spiaggia fluviale ed il tratto balneabile del fiume Santerno. DA NON PERDERE Fontanelice vanta di aver dato i natali all'architetto Giuseppe Mengoni, progettista della imponente Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Proprio nella sua città natale, nell'Archivio Mengoni sono custoditi alcuni dei documenti originali relativi alla progettazione della celeberrima galleria milanese. PER TENERSI IN FORMA Il territorio di Mordano, Imola, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio è attraversato dalla Ciclovia del Santerno: un percorso ideale in bici per ogni tipo di cicloturista che desidera immergersi nella natura. La Ciclovia presenta un fondo misto tra strade sterrate e asfaltate e collega la pianura del circondario imolese alle pendici dell'Appennino, da Mordano a Castel del Rio. APPUNTAMENTI DI RILIEVO Appuntamento tradizionale è il Lunedì dell'Angelo con la Sagra della Piè Fritta. Da non perdere anche Calici di Stelle nella notte di San Lorenzo.
Fontanelice
Per fuggire dal caldo estivo, Fontanelice offre un rifugio ideale grazie alla spiaggia fluviale ed il tratto balneabile del fiume Santerno. DA NON PERDERE Fontanelice vanta di aver dato i natali all'architetto Giuseppe Mengoni, progettista della imponente Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Proprio nella sua città natale, nell'Archivio Mengoni sono custoditi alcuni dei documenti originali relativi alla progettazione della celeberrima galleria milanese. PER TENERSI IN FORMA Il territorio di Mordano, Imola, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio è attraversato dalla Ciclovia del Santerno: un percorso ideale in bici per ogni tipo di cicloturista che desidera immergersi nella natura. La Ciclovia presenta un fondo misto tra strade sterrate e asfaltate e collega la pianura del circondario imolese alle pendici dell'Appennino, da Mordano a Castel del Rio. APPUNTAMENTI DI RILIEVO Appuntamento tradizionale è il Lunedì dell'Angelo con la Sagra della Piè Fritta. Da non perdere anche Calici di Stelle nella notte di San Lorenzo.

Visite turistiche

Castel del Rio è un borgo di tipo montano lungo la Valle del Santerno. Nelle alte pendici, si trovano boschi e castagneti secolari. Il borgo porta le tracce del dominio della famiglia Alidosi, che lasciarono a testimonianza del loro potere sul territorio il Palazzo Alidosi, oggi sede comunale e del Museo della Guerra e della Linea Gotica, ed il ponte Alidosi. PERCHÉ VISITARLA Il piccolo borgo offre la possibilità di immergersi nella natura: i castagneti ed i preziosi Marroni di Castel del Rio IGP sono protetti da un prestigioso marchio che ne regola la produzione. Il Museo della Guerra e della Linea Gotica offre al visitatore uno sguardo sulle Guerre Mondiali attraverso il vissuto degli abitanti tramite il recupero degli oggetti militare. Ampia la collezione di armi, uniformi e oggetti rivenuti lungo i luoghi di combattimento e consegnati al Museo di Castel del Rio. Una piccola sezione "Animal Tower" è dedicata alla fauna locale. Il Ponte degli Alidosi è invece un esempio unico al mondo grazie alla sua ampiezza: il ponte a schiena d'asino colpisce il visitatore per la sua imponenza e maestosità. Incredibile pensare che fu costruito su commissione degli Alidosi nel 1499, per favorire il commercio tra le due sponde del fiume e che mette in collegamento le rive del Santerno da più di 500 anni. QUANDO ANDARCI E COSA VEDERE La stagione ideale per visitare Castel del Rio è l'autunno: il borgo si anima con la Sagra del Marroni e i piatti deliziosi a base di questo prodotto eccellente. È possibile anche partecipare alla raccolta del "pane del bosco", in alcuni castagneti che sono aperti al pubblico. In estate, il borgo offre riparo dalla calura grazie all'area attrezzata lungo il Santerno, proprio sotto al ponte Alidosi, dove è possibile anche la balneazione. Le passeggiate nei boschi di castagni sono affascinanti in ogni stagione, ricordando il rispetto per la flora e per la fauna.
6 personas locales recomiendan
CASTEL DEL RIO
1 Via Montanara
6 personas locales recomiendan
Castel del Rio è un borgo di tipo montano lungo la Valle del Santerno. Nelle alte pendici, si trovano boschi e castagneti secolari. Il borgo porta le tracce del dominio della famiglia Alidosi, che lasciarono a testimonianza del loro potere sul territorio il Palazzo Alidosi, oggi sede comunale e del Museo della Guerra e della Linea Gotica, ed il ponte Alidosi. PERCHÉ VISITARLA Il piccolo borgo offre la possibilità di immergersi nella natura: i castagneti ed i preziosi Marroni di Castel del Rio IGP sono protetti da un prestigioso marchio che ne regola la produzione. Il Museo della Guerra e della Linea Gotica offre al visitatore uno sguardo sulle Guerre Mondiali attraverso il vissuto degli abitanti tramite il recupero degli oggetti militare. Ampia la collezione di armi, uniformi e oggetti rivenuti lungo i luoghi di combattimento e consegnati al Museo di Castel del Rio. Una piccola sezione "Animal Tower" è dedicata alla fauna locale. Il Ponte degli Alidosi è invece un esempio unico al mondo grazie alla sua ampiezza: il ponte a schiena d'asino colpisce il visitatore per la sua imponenza e maestosità. Incredibile pensare che fu costruito su commissione degli Alidosi nel 1499, per favorire il commercio tra le due sponde del fiume e che mette in collegamento le rive del Santerno da più di 500 anni. QUANDO ANDARCI E COSA VEDERE La stagione ideale per visitare Castel del Rio è l'autunno: il borgo si anima con la Sagra del Marroni e i piatti deliziosi a base di questo prodotto eccellente. È possibile anche partecipare alla raccolta del "pane del bosco", in alcuni castagneti che sono aperti al pubblico. In estate, il borgo offre riparo dalla calura grazie all'area attrezzata lungo il Santerno, proprio sotto al ponte Alidosi, dove è possibile anche la balneazione. Le passeggiate nei boschi di castagni sono affascinanti in ogni stagione, ricordando il rispetto per la flora e per la fauna.