La guida di I Tre Golfi Accomodation

I Tre Golfi Accomodation
I Tre Golfi Accomodation
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Visite turistiche

A San vito Lo Capo e in tutta la Sicilia occidentale le mete da visitare e gli itinerari da scoprire non mancano. Cosa visitare durante una breve vacanza e quali itinerari percorrere? Non è facile scegliere, poiché varrebbe la pena vedere tutto. Noi vi aiutiamo a farlo, suggerendovi i luoghi più suggestivi di San Vito lo Capo e del suo fantastico territorio. E per chi desidera scoprire anche il territorio circostante, vi offriamo alcuni ottimi spunti per visitare la Riserva dello Zingaro, Scopello, Trapani, Erice, la Riserva delle Saline, Mozia e lo Stagnone, il parco archeologico di Segesta, le Isole Egadi, Favignana, Marettimo e Levanzo.
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San Vito Lo Capo
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A San vito Lo Capo e in tutta la Sicilia occidentale le mete da visitare e gli itinerari da scoprire non mancano. Cosa visitare durante una breve vacanza e quali itinerari percorrere? Non è facile scegliere, poiché varrebbe la pena vedere tutto. Noi vi aiutiamo a farlo, suggerendovi i luoghi più suggestivi di San Vito lo Capo e del suo fantastico territorio. E per chi desidera scoprire anche il territorio circostante, vi offriamo alcuni ottimi spunti per visitare la Riserva dello Zingaro, Scopello, Trapani, Erice, la Riserva delle Saline, Mozia e lo Stagnone, il parco archeologico di Segesta, le Isole Egadi, Favignana, Marettimo e Levanzo.
La cappella di Santa Crescenzia, che vanta una grande devozione popolare, sorge in un luogo particolarmente suggestivo e legato alla storia del paese di San Vito La leggenda narra che il giovane Vito, patrizio mazarese figlio di un alto funzionario di Roma, sia dovuto fuggire dalla sua città natale assieme alla nutrice Crescenzia e all'istitutore Modesto, che lo avevano convertito al cristianesimo, per sottrarsi alle persecuzioni ordinate da Diocleziano. Dopo alcuni giorni di navigazione verso nord, una tempesta costrinse la nave di Vito ad approdare in un golfo protetto dal vento da un capo roccioso ben conosciuto dai naviganti del tempo (Egitarso o Egitallo il suo nome) e qui i tre avrebbero cercato di convertire gli abitanti del villaggio Conturrana, che sorgeva a circa tre chilometri dal mare, sotto un'alta rocca. È credenza popolare che San Vito avesse cercato inutilmente di convertire gli abitanti del villaggio di Conturrana, i quali vennero puniti da Dio, per non avere ascoltato la predicazione, con una frana che seppellì l’abitato: si ritiene che il misterioso villaggio sia sotto l’enorme ammasso di pietre in contrada Valanga. L’edicola di Santa Crescenzia ricorda invece il luogo in cui la frana si fermò, risparmiando San Vito, Modesto e la stessa Santa che, trasgredendo l’ordine divino di non voltarsi per non assistere al castigo di Dio, divenne di pietra per lo spavento: secondo un’antica credenza popolare, per scaricare u scantu (paura), bisogna buttare delle pietre dentro l’edicola.
Cappella di Santa Crescenzia
La cappella di Santa Crescenzia, che vanta una grande devozione popolare, sorge in un luogo particolarmente suggestivo e legato alla storia del paese di San Vito La leggenda narra che il giovane Vito, patrizio mazarese figlio di un alto funzionario di Roma, sia dovuto fuggire dalla sua città natale assieme alla nutrice Crescenzia e all'istitutore Modesto, che lo avevano convertito al cristianesimo, per sottrarsi alle persecuzioni ordinate da Diocleziano. Dopo alcuni giorni di navigazione verso nord, una tempesta costrinse la nave di Vito ad approdare in un golfo protetto dal vento da un capo roccioso ben conosciuto dai naviganti del tempo (Egitarso o Egitallo il suo nome) e qui i tre avrebbero cercato di convertire gli abitanti del villaggio Conturrana, che sorgeva a circa tre chilometri dal mare, sotto un'alta rocca. È credenza popolare che San Vito avesse cercato inutilmente di convertire gli abitanti del villaggio di Conturrana, i quali vennero puniti da Dio, per non avere ascoltato la predicazione, con una frana che seppellì l’abitato: si ritiene che il misterioso villaggio sia sotto l’enorme ammasso di pietre in contrada Valanga. L’edicola di Santa Crescenzia ricorda invece il luogo in cui la frana si fermò, risparmiando San Vito, Modesto e la stessa Santa che, trasgredendo l’ordine divino di non voltarsi per non assistere al castigo di Dio, divenne di pietra per lo spavento: secondo un’antica credenza popolare, per scaricare u scantu (paura), bisogna buttare delle pietre dentro l’edicola.
Alla scoperta di Baia Santa Margherita: tramonti mozzafiato, scorci suggestivi, sabbia e scogli... un paradiso da visitare tutto l'anno. Due chilometri e mezzo di costa che si tuffa su un mare color smeraldo. Incastonate come pietre preziose alle estremità di un diadema, le frazioni di Macari e Castelluzzo sommano alla incontaminata bellezza del mare una pace ammantata di verde davvero invidiabile.
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Castelluzzo
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Alla scoperta di Baia Santa Margherita: tramonti mozzafiato, scorci suggestivi, sabbia e scogli... un paradiso da visitare tutto l'anno. Due chilometri e mezzo di costa che si tuffa su un mare color smeraldo. Incastonate come pietre preziose alle estremità di un diadema, le frazioni di Macari e Castelluzzo sommano alla incontaminata bellezza del mare una pace ammantata di verde davvero invidiabile.
La leggenda narra che la fortezza sia sorta in seguito alla presenza di un eremita che attirava migliaia di pellegrini. Il santuario dedicato a San Vito martire, che sovrasta la piazza principale del paese di San Vito lo Capo, colpisce al primo sguardo per il suo aspetto simile ad una roccaforte.
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Santuario Di San Vito
Piazza Santuario
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La leggenda narra che la fortezza sia sorta in seguito alla presenza di un eremita che attirava migliaia di pellegrini. Il santuario dedicato a San Vito martire, che sovrasta la piazza principale del paese di San Vito lo Capo, colpisce al primo sguardo per il suo aspetto simile ad una roccaforte.
Una delle riserve naturali più belle d'Italia (e forse del mondo), il cui perimetro lambisce San Vito lo Capo. Da visitare assolutamente, via terra o via mare, anche solo per mezza giornata. La Riserva naturale dello Zingaro è una riserva gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana. La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata, attraversata da un'unico sentiero. Le calette di ciottoli viste dal mare hanno l'aspetto di nicchie più chiare incavate sul fianco delle muraglie dolomitiche che, entrando da Sud versante Scopello e andando verso Nord, prendono il nome di Cala della Capreria, Cala del Varo (raggiungibile viamare), Cala della Disa o Zingaro, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell'Uzzo (il cui substrato calcareo esalta la trasparenza dell'acqua proprio come un ambiente tropicale). E in fine Tonnarella dell'Uzzo. E' possibile visitare la riserva via mare, tramite escursioni in barca organizzate, ma visitarla via terra è tutta un'altra cosa...tutta un'altra emozione! Il paesaggio subacqueo è un continuo susseguirsi di colori e forme. Si comincia dalla sponda dove l'impatto del mare si fa tumultuoso e si adorna del Lithophyllum tortuosum un'alga rossa intricatissima e sfrangiata. I pesci sono rappresentati soprattutto da labridi e blennidi dalle livree coloratissime. Una rarità è la presenza del Troittor a vermeti un mollusco gasteropode dalla conchiglia a forma di tubo lunga da uno 1 a 2 cm. di natura calcarea fortemente gregaria, tanto da fondersi in masse uniche di calcare. Grazie a questo processo si formano queste piattaforme (troittor) che orlano la costa. Nella riserva rientrano diverse vette, che raggiungono un'altezza massima di circa mille metri. Nella grotta dell'Uzzo sono ancora visibili i resti di una civiltà contadina molto più recente, che merita di essere ricordata. Sulla strada si incontra una buona rappresentanza di macchia mediterranea, con cactus giganti e capperi, asini di pantelleria, una grotta preistorica. Perché questa zona si chiami "zingaro" non si sa; si parla di nomadi che hanno vissuto qui ma ci sono fonti storiche, che invece indicano la presenza di una colonia di lombardi nel XIII secolo. La Palma Nana è il simbolo di questa Riserva naturale, la prima sorta in Sicilia. All'interno della riserva si trovano il Museo Naturalistico, il Museo delle Attività Marinare, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo della Manna, il Centro di Educazione Ambientale, due aree attrezzate e degli antichi caseggiati rurali adibiti a rifugio (contrada Sughero),presso i quali è possibile anche pernottare su richiesta. I rifugi utilizzati per il bivacco vengono concessi soltanto nel periodo che va da ottobre a maggio. All'interno della Riserva si ha la possibilità di svolgere trekking guidato. Una giornata dedicata ad ammirare, attraverso inerpicati sentieri, la selvaggia bellezza del luogo.
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Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, Ingresso Sud
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Una delle riserve naturali più belle d'Italia (e forse del mondo), il cui perimetro lambisce San Vito lo Capo. Da visitare assolutamente, via terra o via mare, anche solo per mezza giornata. La Riserva naturale dello Zingaro è una riserva gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana. La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata, attraversata da un'unico sentiero. Le calette di ciottoli viste dal mare hanno l'aspetto di nicchie più chiare incavate sul fianco delle muraglie dolomitiche che, entrando da Sud versante Scopello e andando verso Nord, prendono il nome di Cala della Capreria, Cala del Varo (raggiungibile viamare), Cala della Disa o Zingaro, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell'Uzzo (il cui substrato calcareo esalta la trasparenza dell'acqua proprio come un ambiente tropicale). E in fine Tonnarella dell'Uzzo. E' possibile visitare la riserva via mare, tramite escursioni in barca organizzate, ma visitarla via terra è tutta un'altra cosa...tutta un'altra emozione! Il paesaggio subacqueo è un continuo susseguirsi di colori e forme. Si comincia dalla sponda dove l'impatto del mare si fa tumultuoso e si adorna del Lithophyllum tortuosum un'alga rossa intricatissima e sfrangiata. I pesci sono rappresentati soprattutto da labridi e blennidi dalle livree coloratissime. Una rarità è la presenza del Troittor a vermeti un mollusco gasteropode dalla conchiglia a forma di tubo lunga da uno 1 a 2 cm. di natura calcarea fortemente gregaria, tanto da fondersi in masse uniche di calcare. Grazie a questo processo si formano queste piattaforme (troittor) che orlano la costa. Nella riserva rientrano diverse vette, che raggiungono un'altezza massima di circa mille metri. Nella grotta dell'Uzzo sono ancora visibili i resti di una civiltà contadina molto più recente, che merita di essere ricordata. Sulla strada si incontra una buona rappresentanza di macchia mediterranea, con cactus giganti e capperi, asini di pantelleria, una grotta preistorica. Perché questa zona si chiami "zingaro" non si sa; si parla di nomadi che hanno vissuto qui ma ci sono fonti storiche, che invece indicano la presenza di una colonia di lombardi nel XIII secolo. La Palma Nana è il simbolo di questa Riserva naturale, la prima sorta in Sicilia. All'interno della riserva si trovano il Museo Naturalistico, il Museo delle Attività Marinare, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo della Manna, il Centro di Educazione Ambientale, due aree attrezzate e degli antichi caseggiati rurali adibiti a rifugio (contrada Sughero),presso i quali è possibile anche pernottare su richiesta. I rifugi utilizzati per il bivacco vengono concessi soltanto nel periodo che va da ottobre a maggio. All'interno della Riserva si ha la possibilità di svolgere trekking guidato. Una giornata dedicata ad ammirare, attraverso inerpicati sentieri, la selvaggia bellezza del luogo.
Le tonnare trapanesi sono state nei secoli le più floride e importanti del Mediterraneo. La Tonnara di San Vito Lo Capo è situata all'estremità occidentale del golfo di Castellamare, nel seno di mare detto "del Secco", a ridosso di monte Monaco, su un fondale a strapiombo. La tonnara del secco, oggi in disuso, era una struttura a servizio della tonnara a mare, provvista di magazzini per la conservazione delle reti, ripari per le barche e caseggiati per l’alloggio delle ciurme, oltre che di uno stabilimento per la lavorazione del tonno. Le prime notizie ufficiali della tonnara di San Vito risalgono al 1412, quando re Ferdinando permise la pesca del tonno nel mare sanvitese. A pochi metri dall’edificio si trovano i resti di antichissime vasche cetariae, risalenti al IV secolo a. C., nelle quali si lavorava il pesce, anche tonni, per realizzare il pregiato garum (salsa di pesce), molto apprezzato dai Romani. Lo stabilimento non è funzionante dal 1920. L'attuale proprietà non ha mai modificata la struttura; sono stati realizzati solo interventi di restauro o consolidamenti (anche se oggi gli edifici versano in stato di abbandono). Le reti venivano calate vicinissimo la riva e pescavano i tonni provenienti da Est che costeggiavano le rocce dello Zingaro e si cibavano dei banchi di pesce azzurro molto presente nel golfo del Firriato. La Tonnara del Secco è apparsa in televisione in alcuni episodi de "Il Commissario Montalbano" (in particolare nel "il Giro di Boa") e nella fiction "Cefalonia" dove venne trasformata in una caserma. Durante una vacanza a San Vito Lo Capo, in qualsiasi periodo dell'anno, la tonnara del Secco è una delle "tappe" da non perdere.
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Tonnara del Secco
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Le tonnare trapanesi sono state nei secoli le più floride e importanti del Mediterraneo. La Tonnara di San Vito Lo Capo è situata all'estremità occidentale del golfo di Castellamare, nel seno di mare detto "del Secco", a ridosso di monte Monaco, su un fondale a strapiombo. La tonnara del secco, oggi in disuso, era una struttura a servizio della tonnara a mare, provvista di magazzini per la conservazione delle reti, ripari per le barche e caseggiati per l’alloggio delle ciurme, oltre che di uno stabilimento per la lavorazione del tonno. Le prime notizie ufficiali della tonnara di San Vito risalgono al 1412, quando re Ferdinando permise la pesca del tonno nel mare sanvitese. A pochi metri dall’edificio si trovano i resti di antichissime vasche cetariae, risalenti al IV secolo a. C., nelle quali si lavorava il pesce, anche tonni, per realizzare il pregiato garum (salsa di pesce), molto apprezzato dai Romani. Lo stabilimento non è funzionante dal 1920. L'attuale proprietà non ha mai modificata la struttura; sono stati realizzati solo interventi di restauro o consolidamenti (anche se oggi gli edifici versano in stato di abbandono). Le reti venivano calate vicinissimo la riva e pescavano i tonni provenienti da Est che costeggiavano le rocce dello Zingaro e si cibavano dei banchi di pesce azzurro molto presente nel golfo del Firriato. La Tonnara del Secco è apparsa in televisione in alcuni episodi de "Il Commissario Montalbano" (in particolare nel "il Giro di Boa") e nella fiction "Cefalonia" dove venne trasformata in una caserma. Durante una vacanza a San Vito Lo Capo, in qualsiasi periodo dell'anno, la tonnara del Secco è una delle "tappe" da non perdere.

Consejos para la ciudad

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Cosa fare

Scoprire il territorio di San Vito lo Capo e le mete più suggestive della provincia di Trapani e della Sicilia occidentale, approfittando di tour guidati ed escursioni per piccoli gruppi, con la possibilità di ottimizzare il tempo a disposizione e conoscere gli angoli nascosti e le eccellenze tipiche. Scegli tra le varie soluzioni proposte, tra le quali vi sono sia escursioni giornaliere sia di mezza giornata, con degustazioni, pranzi e altri servizi compresi nel prezzo. Visita Erice, il centro storico di Trapani e di Marsala, i pachi archeologici di Segesta e di Selinunte, le Saline.
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Minicrociere, diving e snorkeling

San Vito lo Capo è famosa soprattutto per la sua spiaggia e per il suo favoloso mare. Noi ti proponiamo diverse soluzioni alternative per scoprire le meravigliose coste della Sicilia occidentale in barca (a vela o a motore), partecipando ad una delle minicrociere proposte. Per chi ama i fondali, la possibilità di scegliere tra diverse soluzioni e pacchetti diving, regalandosi immersioni indimenticabili alla ricerca di relitti, grotte e specie marine autoctone. Vi è anche la possibilità di scoprire le isole Egadi, con Favignana, Levanzo e Marettimo.
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Percorsi enogastronomici

Gli amanti della buono cucina e della cultura enogastronomica ritengono la Sicilia un vero e proprio paradiso, dove le contaminazioni storiche e la natura hanno dato vita ad un patrimonio enogastronomico tra i più ricchi del mondo. Facendo base a San Vito lo Capo, patria insieme a Trapani e ad Erice del famoso cous cous di pesce, è possibile scoprire le ricette tipiche, partecipare a corsi di cucina, apprendere le proprietà dei prodotti tipici locali. Potrai scegliere tra diverse alternative, anche in relazione ai giorni a disposizione per la tua vacanza.
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Mangiare e bere

Un territorio dove la cucina è soprattutto arte e cultura non può che presentare un offerta enogastronomica ricca e variegata, per tutti i gusti e per tutti i portafogli. Facendo base a San Vito lo Capo è possibile scegliere tra tanti ristoranti tipici, bar/pub e locali di vario genere. Vi proponiamo una selezione dei posti che riteniamo meritevoli di una visita. Perché non è possibile visitare San Vito lo Capo senza sperimentare la nostra cucina tipica o degustare uno dei famosi vini siciliani.
Cómo moverse

Come raggiungere San Vito Lo Capo

San vito è facilmente raggiungibile dagli aeroporti (e dai porti) di Trapani e Palermo, con la possibilità di scegliere come spostarsi: in auto, in transfer o mediante bus di linea Raggiungere San Vito lo Capo e la sua meravigliosa spiaggia è facile ed economico. Mediante gli aeroporti di Trapani e Palermo è possibile atterrare a pochi minuti da San Vito, da centinaia di luoghi di provenienza. Entrambi gli aeroporti ospitano voli nazionali ed internazionali, operati in gran parte da compagnie low cost come Ryanair, EasJet, Volotea, etc. E’ possibile arrivare anche in nave, soprattutto dal po
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Come spostarsi a San Vito Lo Capo

A San Vito lo Capo è possibile scegliere di noleggiare un mezzo di trasporto, dall’auto allo scooter, dalla bici alla barca e al gommone. La nostra agenzia è in grado di assistervi nella vostra scelta Come raggiungere gli angoli più belli nei dintorni di San Vito lo Capo? La nostra agenzia offre diverse soluzioni di noleggio, ideali per qualsiasi esigenze, per mare e per terra: dal noleggio auto (a partire da 35 euro al giorno, con pass gratuito compreso nel prezzo) al noleggio scooter e bici. Per i “capitani coraggiosi” anche il noleggio barche o gommoni (con o senza skipper).