Montescaglioso

Lidia
Montescaglioso

Visite turistiche

Una piccola guida che spero vi torni utile per visitare il nostro Comune e per apprezzarne la storia e le sue bellezze.
Il complesso monastico dell'Abbazia Benedettina di San Michele Arcangelo, sorge sull'area dell'acropoli della città di Montescaglioso e la sua fondazione risale intorno all'anno 893 dC. L'abbazia si compone di due importanti chiostri in tufo sotto i quali si contano 14 cisterne per la raccolta di oltre 2 milioni di litri di acqua piovana con un sistema complesso ed ancora funzionante. Al piano superiore è possibile ammirare i resti di un ciclo affrescato risalente al XVI sec. con uno sguardo particolare alla stanza dell'Abate, interamente affrescata con, ben visibili, le virtù teologali e i più importanti filosofi e pensatori greci. Il monastero era un importante centro culturale ed al suo interno era custodita un'interessante biblioteca con pergamene e incunaboli rari e di grande pregio ed anche un noviziato per la formazione di nuovi monaci benedettini. Nel 1735 anche il Re Carlo di Borbone, di passaggio presso il nostro territorio, vi pernottò per diverso tempo, potendone ammirare la bellezza e la magnificenza. Nei successivi anni il monastero cadde in declino a causa dei continui contrasti tra il monaci e le diverse cariche del paese e costrinsero questi a lasciare l'Abbazia nel 1784 spostandosi nella vicina Lecce e portando con loro tutto il patrimonio culturale e storico della nostra città. Con la nascente Unità d' Italia, l'Abbazia passò nelle mani del Comune di Montescaglioso, che ancora oggi ne detiene il demanio, sfruttando questa importante struttura per eventi, concerti e mostre restituendola ai suoi cittadini che la custodiscono come un gioiello di rara bellezza.
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Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo
14 Piazza del Popolo
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Il complesso monastico dell'Abbazia Benedettina di San Michele Arcangelo, sorge sull'area dell'acropoli della città di Montescaglioso e la sua fondazione risale intorno all'anno 893 dC. L'abbazia si compone di due importanti chiostri in tufo sotto i quali si contano 14 cisterne per la raccolta di oltre 2 milioni di litri di acqua piovana con un sistema complesso ed ancora funzionante. Al piano superiore è possibile ammirare i resti di un ciclo affrescato risalente al XVI sec. con uno sguardo particolare alla stanza dell'Abate, interamente affrescata con, ben visibili, le virtù teologali e i più importanti filosofi e pensatori greci. Il monastero era un importante centro culturale ed al suo interno era custodita un'interessante biblioteca con pergamene e incunaboli rari e di grande pregio ed anche un noviziato per la formazione di nuovi monaci benedettini. Nel 1735 anche il Re Carlo di Borbone, di passaggio presso il nostro territorio, vi pernottò per diverso tempo, potendone ammirare la bellezza e la magnificenza. Nei successivi anni il monastero cadde in declino a causa dei continui contrasti tra il monaci e le diverse cariche del paese e costrinsero questi a lasciare l'Abbazia nel 1784 spostandosi nella vicina Lecce e portando con loro tutto il patrimonio culturale e storico della nostra città. Con la nascente Unità d' Italia, l'Abbazia passò nelle mani del Comune di Montescaglioso, che ancora oggi ne detiene il demanio, sfruttando questa importante struttura per eventi, concerti e mostre restituendola ai suoi cittadini che la custodiscono come un gioiello di rara bellezza.
Comune italiano a pochi chilometri dalla città di Matera, Mons Caveosus, questo il nome antico della città, è un piccolo borgo medievale e un importante centro storico- culturale. Nota come la città dei monasteri, conserva ancora quattro complessi monastici tra cui spicca per grandezza e importanza l'Abbazia di San Michele Arcangelo. Il territorio di Montescaglioso, così come quello di Matera, ricade in un'area archeologica, storica e naturale qual è il Parco della Murgia materana. La storia della nostra città risale al VII sec. aC, e vide l'insediarsi delle popolazioni della Magna Grecia che vissero di intensi scambi e contatti con i centri greci della costa ionica. Ancora presenti nel paese sono i resti di questo insediamento sul nostro territorio. Dopo l'influenza romana dei secoli successivi, intorno all'anno 1000 fu conquistata dai Normanni e governata da Roberto il Guiscardo e successivamente da Roberto da Montescaglioso, e sotto grandi famiglie come gli Angioini e gli Aragonesi accolse un'importante comunità benedettina. Del passaggio dei monaci rimane ancora oggi la maestosa Abbazia di San Michele Arcangelo.
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Montescaglioso
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Comune italiano a pochi chilometri dalla città di Matera, Mons Caveosus, questo il nome antico della città, è un piccolo borgo medievale e un importante centro storico- culturale. Nota come la città dei monasteri, conserva ancora quattro complessi monastici tra cui spicca per grandezza e importanza l'Abbazia di San Michele Arcangelo. Il territorio di Montescaglioso, così come quello di Matera, ricade in un'area archeologica, storica e naturale qual è il Parco della Murgia materana. La storia della nostra città risale al VII sec. aC, e vide l'insediarsi delle popolazioni della Magna Grecia che vissero di intensi scambi e contatti con i centri greci della costa ionica. Ancora presenti nel paese sono i resti di questo insediamento sul nostro territorio. Dopo l'influenza romana dei secoli successivi, intorno all'anno 1000 fu conquistata dai Normanni e governata da Roberto il Guiscardo e successivamente da Roberto da Montescaglioso, e sotto grandi famiglie come gli Angioini e gli Aragonesi accolse un'importante comunità benedettina. Del passaggio dei monaci rimane ancora oggi la maestosa Abbazia di San Michele Arcangelo.
A Nord del paese , sorge Porta S.Angelo, unico ingresso alla città ancora esistente, che si apriva sulla piazza antistante l'Abbazia. La cinta normanna rimarrà invariata fino alla metà del XIX secolo, quando avrà inizio la demolizione delle mura. Le porte erano sei. La più importante porta Maggiore fu demolita nel 1868. Da Porta Sant'Angelo è possibile ammirare un paesaggio unico, da cui si può scorgere la città di Matera, distante solo pochi km dal Comune e ammirare tutto il Parco Rupestre della Murgia.
Porta Sant'Angelo
Via Porta San Angelo
A Nord del paese , sorge Porta S.Angelo, unico ingresso alla città ancora esistente, che si apriva sulla piazza antistante l'Abbazia. La cinta normanna rimarrà invariata fino alla metà del XIX secolo, quando avrà inizio la demolizione delle mura. Le porte erano sei. La più importante porta Maggiore fu demolita nel 1868. Da Porta Sant'Angelo è possibile ammirare un paesaggio unico, da cui si può scorgere la città di Matera, distante solo pochi km dal Comune e ammirare tutto il Parco Rupestre della Murgia.
La chiesa madre è intitolata a san Pietro e san Paolo. Dell'originaria fondazione medioevale non resta traccia in quanto fu riedificata a partire dal 1776 e rifatta in stile tardo barocco. Si accede da un grande portale e si presenta a tre navate. Mostra uno splendido ed imponente altare barocco e una balaustra in marmo donati dal Capitolo di Siena durante l'epoca napoleonica. Anche gli altri altari sono in marmi policromi. La cupola del presbiterio è decorata con altorilievi in stucchi dei quattro evangelisti. Custodisce nelle navate laterali quattro tele di Mattia Preti: Nozze di Cana, cena in casa Levi, adorazione dei magi, Natività. I dipinti furono acquistati a Napoli e donati dal marchese Ferdinando Cattaneo alla chiesa parrocchiale agli inizi dell'Ottocento. Le altre tele custodite sono firmate da Giovanni Donadio, di scuola veneziana. Fanno parte dell'arredo artistico della chiesa un organo della fine del Settecento, proveniente dal monastero benedettino femminile, e la cantoria, di inizio Ottocento, in legno decorato e dipinto raffigurante lo stemma del Comune. Ci sono pure due acquasantiere in marmo policromo ad intarsio, finemente scolpite. Il battistero e il lavabo provengono dall'abbazia benedettina di San Michele Arcangelo. Nella sacrestia è conservata una piccola tela che raffigura la Madonna col Bambino risalente al Quattrocento. È la prima parrocchia della città montese.
Chiesa Madre
12 Via Amerigo Vespucci
La chiesa madre è intitolata a san Pietro e san Paolo. Dell'originaria fondazione medioevale non resta traccia in quanto fu riedificata a partire dal 1776 e rifatta in stile tardo barocco. Si accede da un grande portale e si presenta a tre navate. Mostra uno splendido ed imponente altare barocco e una balaustra in marmo donati dal Capitolo di Siena durante l'epoca napoleonica. Anche gli altri altari sono in marmi policromi. La cupola del presbiterio è decorata con altorilievi in stucchi dei quattro evangelisti. Custodisce nelle navate laterali quattro tele di Mattia Preti: Nozze di Cana, cena in casa Levi, adorazione dei magi, Natività. I dipinti furono acquistati a Napoli e donati dal marchese Ferdinando Cattaneo alla chiesa parrocchiale agli inizi dell'Ottocento. Le altre tele custodite sono firmate da Giovanni Donadio, di scuola veneziana. Fanno parte dell'arredo artistico della chiesa un organo della fine del Settecento, proveniente dal monastero benedettino femminile, e la cantoria, di inizio Ottocento, in legno decorato e dipinto raffigurante lo stemma del Comune. Ci sono pure due acquasantiere in marmo policromo ad intarsio, finemente scolpite. Il battistero e il lavabo provengono dall'abbazia benedettina di San Michele Arcangelo. Nella sacrestia è conservata una piccola tela che raffigura la Madonna col Bambino risalente al Quattrocento. È la prima parrocchia della città montese.
Piazza Roma è la piazza principale del paese dove si può ammirare l'Obelisco di San Rocco e la Chiesa di San Rocco, dedicata al nostro Santo Protettore e patrono della città. La chiesa, risalente al XVI secolo, in un'area in cui furono ritrovate già nel XVIII secolo antiche tombe greche: a quel tempo, infatti, l'edificio si trovava all'esterno del nucleo abitato, e si può quindi supporre che i terreni circostanti venissero utilizzati come cimiteri. È a pianta rettangolare e la facciata è coronata da un campanile. Conserva la statua di San Rocco proclamato patrono di Montescaglioso nel 1684. È stata costruita agli inizi del XVI secolo ed era usata per le sepolture. Fu danneggiata dal terremoto del 1827 e restaurata successivamente con la costruzione delle volte in pietra e di una nuova facciata. Custodisce dipinti ad olio del Seicento e del Settecento.
Piazza Roma
Piazza Roma
Piazza Roma è la piazza principale del paese dove si può ammirare l'Obelisco di San Rocco e la Chiesa di San Rocco, dedicata al nostro Santo Protettore e patrono della città. La chiesa, risalente al XVI secolo, in un'area in cui furono ritrovate già nel XVIII secolo antiche tombe greche: a quel tempo, infatti, l'edificio si trovava all'esterno del nucleo abitato, e si può quindi supporre che i terreni circostanti venissero utilizzati come cimiteri. È a pianta rettangolare e la facciata è coronata da un campanile. Conserva la statua di San Rocco proclamato patrono di Montescaglioso nel 1684. È stata costruita agli inizi del XVI secolo ed era usata per le sepolture. Fu danneggiata dal terremoto del 1827 e restaurata successivamente con la costruzione delle volte in pietra e di una nuova facciata. Custodisce dipinti ad olio del Seicento e del Settecento.